Alcune persone ritengono
che le ottimizzazioni premature per un sistema sono la radice di ogni
male. Al contrario, l'efficienza deve essere tenuta a mente durante
gli sforzi di progettazione ed implementazione. Comunque non
significa che il progettista deve preoccuparsi delle micro
efficienze, ma deve considerare l'efficienza di primo ordine. La
migliore strategia per produrre efficienza è la pulizia e una
progettazione semplice. Solo questo tipo di progettazione può
rimanere relativamente stabile durante il ciclo di vita del progetto,
e serve da base alla calibrazione delle performance. Evitare il
gigantismo che si nota nei progetti di grandi dimensioni è
essenziale. Troppo spesso le persone aggiungono delle funzioni “solo
in caso che”, e finiscono per duplicare o quadruplicare le
dimensioni del programma, ed il tempo di esecuzione ne soffre. La
cosa peggiore è che sistemi troppo elaborati, sono difficili da
analizzare, e diventa difficile distinguere le componenti evitabili
da quelle inevitabili. Quindi l'analisi di base e l'ottimizzazione
viene scoraggiata. L'ottimizzazione deve essere il risultato delle
analisi e delle misure delle performance, non una modifica a caso del
codice. Specialmente per sistemi di grandi dimensioni le intuizioni
del programmatore o del progettista non fanno da guida per
l'efficienza del sistema. E' importante evitare costruzioni
inefficienti di per sé, e attenzione nell'ottimizzare un livello
accettabile di performance. Similarmente, è importante minimizzare
l'uso di costrutti e programmi non portabili, in quanto condannano il
programma ad essere eseguito su vecchi (meno potenti e/o più
costosi) computer.
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